di Maria Florenzio
MOTTOLA (TA) – Nessuno può fare i conti con la fede, nessuno può impedire al cuore dei devoti di esultare, nonostante le miserie attuali del mondo materiale. E’ quanto emerso, in questi giorni, nella comunità mottolese. L’austerity del momento, infatti, non ha fermato il passo dei pellegrini devoti, né il calore del loro spirito, nel far festa all’arrivo delle reliquie di San Pio da Pietrelcina.
Sono giunte sulla collina ionica venerdì, 2 maggio. E’ stato padre Riccardo Fabiano a consegnarle al sindaco Luigi Pinto e a don Pierino Balzello, parroco della chiesa di San Giuseppe Lavoratore, ove le sacre reliquie sono state venerate, sino a domenica, 4 maggio, da una moltitudine di fedeli.
Da Largo Rotonda, le reliquie sono state portate in processione verso la chiesa di San Giuseppe Lavoratore, che vanta un nutrito gruppo di preghiera “Padre Pio”. Al termine della santa messa, è seguito il saluto delle autorità civili e religiose. Il primo cittadino ha, così, ringraziato quanti si sono attivati affinchè le sacre reliquie potessero giungere in paese. Un plauso, dunque, all’associazione A.N.P.A.N.A. OEPA e, soprattutto, all’associazione Amici di Padre Pio, nelle persone del direttore Gianni Mozzillo e del coordinatore per Taranto e Provincia, Gianfrate Angioletto.
Una tre giorni, scandita dalla fede, durante la quale i devoti del Santo delle stimmate si sono abbandonati a momenti di preghiera e di meditazione personale. Non sono mancate neanche occasioni di riflessione comunitaria, dinanzi a quel guanto di lana, che Padre Pio adagiò sulle piaghe delle sue mani e davanti a quell’escara secca (crosta di sangue), contenuta in un’opera artistica, realizzata da Giacomo Manzù, che riproduce la 5^ stazione della Via Crucis (Gesù aiutato dal Cireneo).
Domenica, durante l’ultima messa, concelebrata da padre Riccardo, don Franco Francavilla e don Pierino Balzello, prima che le reliquie ripartissero per San Giovanni Rotondo, i devoti hanno potuto ascoltare la testimonianza di Teresa Sorrentino, una delle tante miracolate, riportate alla quotidianità della vita dal Buon Dio, proprio per intercessione di San Pio. Al direttore dell’associazione Amici di Padre Pio, Gianni Mozzillo, il compito di ringraziare quanti hanno aperto il loro cuore alla Santità di Padre Pio, accogliendolo nei gesti di ogni giorno.
Alle note della canzone “Faro di luce”, cantata da Gianni Coscia, le reliquie hanno ripreso il loro viaggio, mentre tutti coloro che erano in chiesa sventolavano un fazzolettino bianco in alto, proprio come Padre Pio amava salutare i fedeli, affacciandosi dalla finestrella della sua cella.
La devozione si è, così, arricchita di commozione; il giubilo dei fedeli, di grande umanità al cospetto di tanta Santità. E’ stata, così, scritta una nuova pagina nella storia della devozione dei Mottolesi per il Santo dello stimmate e rimarcata, ancora una volta, la missione di San Pio, che, tra il popolo di Dio, ha rinnovato le meraviglie della Sua misericordia.